mercoledì 16 novembre 2011

La settimana dei diritti, un pò di tutti...

Cari tutti,

dal 15 al 22 novembre 2011, ritorna la settimana dedicata al ricordo della Carta dei Diritti dell'Infanzia. Iniziativa lodevole, che vede i simpatizzanti di facebook in prima fila, che con l'occasione cambiano l'immagine del profilo in un disegno dei cartoni animati, per essere solidali in questo evento così importante. Per molti sarà la solita baggianata di facebook, secondo me invece è un passo oltre il muro dell'omertà. Da ricordare anche come la comunity di face sia stata parte attiva nell'iniziativa durante la settimana contro il cancro, tanto che ne hanno parlato perfino i giornali e i telegiornali.

Direi doveroso e sacrosanto ricordare e ricordarci che i bimbi hanno i loro diritti, ma soprattutto che i bimbi non si toccano!! Viviamo, aimè, in una società dove l'omertà è ancora a capo delle famiglie, e credetemi, sono ancora molte le famiglie dove purtroppo regna l'ignoranza e l'orrore umano, quando gli uomini e le donne diventano molto ma molto peggio del diavolo o di qualsiasi essere innominabile e aborrabile dalla faccia dell'universo. Non so esista la parola "aborrabile" e onestamente non mi interessa, mi interessa invece farvi capire quanto siano orrende tutte queste storie, che ancora esistono, quanto sia orrendo il fatto che nonostante se ne parli, ci sia ancora un muro di omertà nelle famiglie, e quanto queste famiglie invece dovrebbero essere messe nella pubblica piazza a fare ammenda... anche quelli che non centrano, anche quelli che sanno e non parlano, direi soprattutto loro! Vi allego il link di un'associazione importante del nostro territorio che si occupa di volontariato inerente queste tematiche. Leggete qualche articolo, (che trovate alla voce "Testimonianze") fatelo per le vittime e per il loro coraggio, abbattete anche voi un pezzettino di muro, nella speranza che cada, in frantumi, per sempre!

Oltre ai diritti dei bambini, vi volevo parlare anche dei diritti delle mamme dei bambini. Leggo su un articolo di "Io e il mio bambino" quanto sia difficile comunicare all'azienda lo stato di gravidanza, specialmente ora che c'è sempre più crisi, sempre più ipocrisia, ci sono sempre più porte chiuse. 
Nell'articolo una mamma si chiede entro quando deve fare la comunicazione in azienda, dice di aver paura nel comunicarlo per le ritorsioni che potrebbe avere prima della maternità e al rientro della stessa.
Risponde la presidente per l'Associazione della Famiglia Sabina Guancia, dicendo che per legge la comunicazione può avvenire poco prima della presentazione del congedo obbligatorio all'Inps, quindi all'ingresso del settimo mese di gravidanza. Dice inoltre che sarebbe opportuno avvisare quanto prima in modo che tutti si organizzino. Ma sostiene anche che in Italia le aziende non conciliano affatto la nuova organizzazione dovuta al caso e, oltretutto, la neo-mamma si trova a vivere in un clima di ostilità e da parte dei colleghi e da parte dei capi, andando incontro anche, in alcuni casi, ad un demansionamento. (Per questo ultimo caso ci si può e ci si deve rivolgere ai sindacati per denunciare il demansionamento, anche se di solito l'azienda ha sempre le sue scappatoie...)
Anche per le mamme ci sono dei diritti, quello di mantenere il posto di lavoro fino all'anno di età del bimbo, e poi? E poi bo, rispondete voi, io la risposta proprio non ce l'ho, purtroppo.
Le aziende hanno diritto, secondo il Il Ministero della Gioventù, ad un bonus 5.000,00 Euro, se si impegnano ad assumere giovani genitori, con non più di 35 anni, che siano iscritti alla banca dati dell'Inps solo per via telematica al sito www.inps.it, che abbiano minori a carico e con un lavoro a tempo determinato o similari, o che siano disoccupati.
Si spera che le aziende non facciano il gioco di licenziare le neo-mamme per poi assumere qualcun'altro per poter avere diritto ai 5.000 euro in questione...

Per parlare ancora di diritti, ho dato uno sguardo alla Carta dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescienza approvata dall'ONU il 20 novembre 1989. La potete leggere qui. Tutti articoli molto importanti e giusti, che vanno a delineare i diritti dei bimbi, specialmente di quelli che hanno i genitori all'estero, o che sono separati o che sono in carcere, e che quindi hanno difficoltà nel poter incontrare.
Un articolo però mi è rimasto impresso e recita così:

in caso di guerra i bambini non devono essere chiamati a partecipare se non hanno almeno 15 anni.

Ma dico, vi rendete conto??  Si parla ancora oggi dei "ragazzi del '99", e povere anime sono morti per la nostra libertà, avevano solo 18 anni, dei ragazzi... e nella carta dei diritti dell'ONU si parla di quindicenni?? Non so, forse mi sfugge qualcosa, voi che dite?

Eva, per i diritti dei bambini, sempre!

2 commenti:

Denise ha detto...

Grazie Eva!

Eva Martini ha detto...

grazie a te, mi sembrava doveroso, spero di aver lasciato un segno, ciao alla prox!