sabato 12 novembre 2011

La chiave...

Buonasera lettori,


ieri ero in cerca di ispirazione, ho guardato un film dal titolo "Io e Beethoven" devo dire interessante come lo è stato quello che raccontava la vita di Mozart "Amadeus". Due film molto belli che mi hanno fatto davvero venire la pelle d'oca, nel primo ascoltando la IX sinfonia e nel secondo l'altrettanto famosa composizione del Requiem. Ve ne metto di seguito i due pezzettini da You-Tube (spero di non incappare in delle grane per via delle licenze...).







Una frase molto bella, che mi ha fatto pensare a questo nuovo articolo, è stata quella interpretata dall'attore principale, Ed Harris. Non so quanto ci sia di realtà e quanto di finzione nei testi, (cfr. wikipedia), in ogni caso la citazione che il grande maestro svela all'orecchio della sua cara copista Anna Holtz, ha in sé qualcosa di magico e mistico che si perde nel tempo, una verità tanto semplice, quanto difficile da comprendere:


"La chiave sta nel silenzio tra le due note"


molto interessante e direi calzante con tutte le materie che io tratto, sembra essere una frase del Buddha. Del resto, dal canto suo, Ludwig Van Beethoven era un illuminato, e diceva di parlare con Dio attraverso la musica.


Io credo che la chiave di molte cose stia nel silenzio, nella pausa tra un'azione e l'altra, tra un respiro e l'altro.
Nel silenzio e nel "far niente" troviamo la pace, il passato, il presente ed il futuro. Tutti assieme. L'infinito tempo della contemplazione.


La contemplazione è un metodo di meditazione che, secondo me, porta alla conoscenza della consapevolezza. Molte volte ho detto alle care persone che seguono le mie umili spiegazioni, quanto sia importante la consapevolezza e quanto, anche quest'ultima, sia la chiave per risolvere molti problemi.


Essere consapevoli è porre attenzione in ciò che si fa. E', questa, un'azione davvero molto importante in un cammino di ricerca del Sè, o dell'IO grande, come direbbe Igor Sibaldi. (cfr. I Maestri Invisibili)


Fare attenzione a ciò che si fa, che si pensa, a quanto si è, è fare anima. 
Quando siamo attenti e centrati nelle nostre azioni, e capiamo fino in fondo ciò che facciamo, allora stiamo facendo anima. 


Quando siamo attenti e contempliamo la nostra consapevolezza, il tempo si ferma e siamo finalmente un tutt'uno con noi stessi, siamo sospesi nel silenzio fra due note, nella pace eterna.




Piccolo esercizio per chi alle volte si sente perduto e sopraffatto dalla routine e dalla quotidianità:


fate tutto ponendo attenzione in ciò che state facendo e ripetendo dentro di voi l'azione che state compiendo, dalla più semplice alla più complessa. Ad esempio quando bevete dovreste seguire queste fasi e ripetervele in testa:


"prendo un bicchiere e lo appoggio"
"prendo l'acqua"
"la verso"
"appoggio la bottiglia"
"prendo il bicchiere in mano e mi accingo a berne il contenuto"
"bevo l'acqua e sento che entra nella mia bocca"
"mi bagna piacevolmente la lingua, il palato, la gola"
"scende e mi ristora"
"ora posso dire di aver bevuto un sorso d'acqua"


Ecco, in questa piccola azione avete fermato il tempo, siete nel presente, state facendo anima, in un connubio d'amore fra voi e lo sprazzo di nuova vita che l'acqua vi offre. Ringraziate l'acqua e ringraziate-Vi per la forte presa di coscienza che avete avuto, in questo frangente di "silenzio fra due note".


Buon lavoro nelle altre attività di vita ;)

Nessun commento: