giovedì 9 maggio 2013

La tecnica Cranio-sacrale secondo Upledger




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Cos'è:

La tecnica cranio-sacrale viene praticata, con leggerissime manipolazioni, sulle ossa del cranio e sulla colonna vertebrale, intervenendo su un sistema – quello cranio-sacrale, appunto - che è in collegamento con ogni parte dell’organismo.
Questa tecnica di natura olistica,  prevede un tocco molto leggero dell’operatore sulle ossa craniche e sulla colonna vertebrale, alla ricerca di un “contatto” con il ritmo cranio-sacrale che andrà assecondato e stimolato.  Grazie ai vari collegamenti tra i sistemi che regolano il funzionamento dell’organismo, quindi, il massaggio è in grado di apportare benefici a tutti i livelli: da semplice trattamento anti-stress, esso può essere in grado di riequilibrare la postura, i muscoli, l’apparato gastroenterico e di migliorare la respirazione. Essa è dunque risultata idonea in molti casi di sciatalgia, di mal di schiena, di traumi da parto, colpi di frusta, emicranie, scoliosi, vertigini e problemi  all’articolazione mandibolare. Molto utile anche per i bambini ;)

Un pò di storia:

Il sistema cranio-sacrale è una recente scoperta della fisiologia. Si tratta di un sistema idraulico semichiuso avvolto da una robusta membrana impermeabile (la dura madre) che avvolge il cervello e il midollo spinale. Una funzione importante di tale sistema è la produzione, la circolazione e il riassorbimento del liquido cerebrospinale (LCS) liquido che viene prodotto nel sistema cranio-sacrale e che mantiene l'ambiente fisiologico in cui il cervello e il sistema nervoso si sviluppano, vivono e funzionano.

Normalmente la produzione e il riassorbimeto dell'LCS all'interno della dura madre, producono un continuo incremento e diminuzione della pressione del liquido nel sistema cranio-sacrale. Il sistema idraulico semichiuso si espande e si contrae seguendo, grosso modo, questa funzione ritmica della pressione. Questo aggiustamento volumetrico impedisce un aumento eccessivo della pressione all'interno del sistema cranio-sacrale. Se, per qualche motivo, il corpo è incapace di adeguarsi a queste variazioni pressorie, l'aumento di pressione che ne segue, può concorrere all'instaurarsi di disfunzioni e condizioni di cattiva salute, specialmente a carico del sistema nervoso centrale che è situato nei confini del sitsema cranio-sacrale.

Questo campo di ricerca ebbe inizio nel secondo decennio del ventesimo secolo ad opera di William G. Sutherland. Inizialmente egli si occupò solo delle ossa craniche e del movimento che queste presentano a livello delle strutture craniche. Anomalie nel movimento delle ossa venivano indotte e successivamente corrette mediante tecniche manuali. Furono presto elaborate tecniche di trattamento volte a correggere un anomalo movimento delle ossa craniche.

Le prime fasi di esplorazione della manipolazione cranica furono portate avanti soprattutto da osteopati e chiropratici che formarono delle società con lo scopo di studiare e insegnare la tecnica cranica. Questi pionieri erano in contrasto con la comunità scientifica generale, e spesso anche con i propri colleghi, riguardo a un aspetto centrale del sistema cranico: il movimento delle ossa craniche.

La disciplina dell'anatomia convenzionale insegna che le ossa craniche sono mobili solo nei neonati, essendo solidamente saldate nell'adulto. La controversia si è protratta fino ai tempio recenti.
All'inizio degli anni 70 il College of Osteopathic Medicine della Michigan State University, tentò di risolvere tale contrasto invitando un gruppo di ricercatori con l'obiettivo di produrre le prove o confutare i principi alla base delle tecniche di manipolazione. Il concetto fondamentale riguardava il movimento delle ossa craniche.

Studiando campioni freschi di ossa craniche, piuttosto che campioni conservati chimicamente, che erano stati precedentemente studiati da altri ricercatori, il gruppo della Michigan State University dimostrò la potenzialità del movimento delle ossa craniche. La microspia ottica ed elettronica dimostrarono l'esistenza, nel contesto delle suture craniche, di vasi sanguigni, fibre nervose, collagene e fibre elastiche. Non vi erano grandi evidenze di ossificazioni delle suture, cosa che impedirebbe il movimento delle ossa craniche in rapporto reciproco.

Ulteriori studi condotti dal gruppo della Michigan State University utilizzarono la trasmissione di onde radio di antenne fissate sulle superfici esposte di ossa craniche di primati adulti viventi. Ciò consentì di ottenere misure precise sulla frequenza e l'ampiezza del movimento delle ossa craniche.

Accertata l'esistenza del movimento delle ossa craniche, il passo successivo per il gruppo della Michigan fu di chiarire i meccanismi alla base di questo movimento. Fu q questo punto che il ruolo della dura madre e del liquido cerebro-spinale, furono accorpati in un modello integrato del sistema cranio-sacrale che fu chiamato "Pressurestat Model".

I risultati degli studi compiuti, influenzarono l'applicazione terapeutica delle tecniche craniche. La tecnica per valutare e trattare le membrane durali sono state elaborate soprattutto dal Dr. John Upledger, un membro della Michigan University.

E' questo ruolo centrale, svolto dalle membrane durali, nella diagnosi e nel trattamento del sistema cranio-sacrale che differenzia la terapia Craniosacrale, come viene insegnata presso l'Istituto Upledger da altre tecniche craniche. 

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