sabato 18 febbraio 2012

L'impermanenza



E' uno dei principi fondamentali del Buddismo. 
I principi fondamentali sono in tutto quattro:


  1. tutti i fenomeni sono impermanenti
  2. tutti i fenomeni contaminati generano sofferenza
  3. la natura di tutti i fenomeni è la vacuità
  4. fuori dalla sofferenza e quindi dal samsara c'è la pace
Il primo punto indaga sull'impermanenza di ogni fenomeno prodotto. Ciò significa che le cose, le situazioni, le persone, ovvero ogni cosa che noi percepiamo è impermanete.
Passiamo la vita a cercare qualcosa di migliore, qualcosa che ci dia certezza e stabilità e non ci rendiamo conto che ogni cosa è in continuo mutamento, perchè nulla è permanente.
I grandi disastri naturali, come i terremoti, le alluvioni, ci aiutano a comprendere profondamente questo fenomeno. Esse sono un grande insegnamento per noi ed è molto importante riflettere su tutto ciò.
Quotidianamente l'impermanenza si presenta sotto i nostri occhi e la sua comprensione non deve avvenire solo a livello razionale, ma deve toccare profondamente il nostro cuore poichè solo in quel caso, noi riusciremo a trasformare la nostra attitudine verso la nostra vita.
Nella comprensione profonda che tutto è impermanente e quindi ogni cosa si modifica, cambia e si trasforma, avremo meno il desiderio di attaccarci morbosamente alle cose. Se non comprendiamo profondamente questo concetto, ogni situazione vissuta genererà sofferenza perchè per abitudine mentale l'uomo pensa che ogni cosa durerà per sempre. Comprendendo tutto ciò invece, ridurremo in modo significativo la nostra sofferenza.
Viviamo nella sofferenza perchè non comprendiamo la vera natura dei fenomeni, la vacuità. Nel momento in cui capiremo che la vera natura dei fenomeni sia la vacuità, cioè povertà, scarsità, pochezza dei fenomeni. Quando capiremo ciò, allora tutto accadrà senza che che venga prodotta alcuna sofferenza.
Ma dove si trova la vera pace? Sicuramente non si trova nel samsara. Lo stato di pace si trova quando abbiamo annullato qualsiasi fenomeno che produca sofferenza. Abbandonare la sofferenza non vuol dire cambiare vita. 
Attraverso la meditazione piano piano la sofferenza viene abbandonata.
La meditazione è molto importante perchè ci allena continuamente all'abbandono della sofferenza.
Ci sono due tipi di meditazione, la meditazione analitica e la meditazione concentrativa.
La meditazione analitica seziona in modo molto profondo la realtà indagando la natura profonda dei fenomeni.
La meditazione concentrativa, implica la capacità di restare per un tempo variabile con la mente concentrata su un singolo punto.
La pratica dell'una o dell'altra meditazione dipende dalla scelta di ogni singolo individuo e dalle sue capacità.



Da un insegnamento del caro Lama Gheshe Thupten Tenzin 

aprile 2009

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